Recuperare dati criptati da dischi WD My Passport


Recuperare dati criptati da dischi WD My Passport: un articolo è dedicato a chi vuole recuperare dati da un WD My Passport guasto.
Il WD My Passport è uno degli hard disk esterni più diffusi per l’uso personale e professionale, grazie alla sua portabilità e alla possibilità di proteggere i dati con una password. La sicurezza integrata tramite crittografia hardware AES a 256 bit assicura che i tuoi file restino al sicuro da accessi non autorizzati.
Ma cosa succede se dimentichi la password? In questi casi, il disco diventa inaccessibile, e anche la formattazione non garantisce il pieno ripristino dei dati. Fortunatamente, il laboratorio MrDisk può intervenire con tecniche avanzate per tentare il recupero della password e l’accesso ai dati bloccati.
Se hai un WD My Passport bloccato da una password dimenticata o da un errore software, MrDisk è la soluzione professionale che può aiutarti a recuperare ciò che sembrava perso.
Indice della pagina
Tecnologie di crittografia dei dischi: panoramica tecnica
La maggior parte degli hard disk e SSD moderni offre una forma di crittografia, spesso AES a 256 bit, integrata direttamente nell’hardware (SED – Self-Encrypting Drives) oppure gestita via software.
Le tecnologie più diffuse includono:
- BitLocker (Windows): sistema integrato nei sistemi Microsoft, usa la crittografia AES in modalità XTS o CBC, legata a TPM (Trusted Platform Module) o a chiavi memorizzate su dispositivi esterni.
- FileVault 2 (macOS): usa XTS-AES-128 con una chiave a 256 bit ed è integrato nei sistemi macOS.
- LUKS (Linux Unified Key Setup): standard su molte distribuzioni Linux, supporta vari algoritmi, key slot multipli e header separabili.
- Criptografia hardware Western Digital, Seagate, Samsung: spesso basata su microcontrollori interni, con chiavi memorizzate in aree protette e non accessibili direttamente.
In caso di perdita della password, questi sistemi non permettono l’accesso ai dati, poiché l’intero contenuto risulta cifrato e indecifrabile senza la chiave corretta.
Software utili per l’analisi e il recupero delle credenziali
Quando si affronta il problema di un disco crittografato senza le credenziali corrette, si possono usare diversi software per tentare l’identificazione del tipo di crittografia, l’estrazione dell’header o la verifica dell’integrità.
Ecco alcuni strumenti di riferimento:
- PC3000 o MRT: sistemi professionali per il recupero dati da Hard Disk criptati.
- Dislocker: utile per montare volumi BitLocker quando si dispone della password o della recovery key.
- LUKS Tools (cryptsetup): permette l’analisi degli header, la gestione degli slot chiave e l’eventuale tentativo di sblocco con chiavi note.
- John the Ripper / Hashcat: utilizzati per il cracking delle password attraverso wordlist, dizionari o attacchi brute-force.
- FTK Imager, EnCase, X-Ways Forensics: strumenti professionali per il dumping del disco e la generazione di immagini da analizzare offline.
Recupero tramite brute-force: vantaggi e limiti
Il brute-force, ovvero il tentativo di tutte le combinazioni possibili, è una tecnica estrema per recuperare una password dimenticata. Può essere:
- Dizionari e Wordlist mirate: più veloce e realistica per utenti che usano password comuni o modificate leggermente.
- Attacco incrementale (completo): estremamente lento, specialmente con password superiori a 8 caratteri e sistemi AES a 256 bit.
- Brute-force distribuito (multi-GPU o cluster): aumenta la velocità ma resta molto dispendioso in termini di risorse.
Uno dei limiti principali è la presenza di meccanismi anti brute-force integrati nei firmware di alcuni dischi (es. blocco dopo X tentativi), che rende impraticabile l’attacco diretto.
È importante sottolineare che se l’header del volume è danneggiato o mancante, il brute-force diventa inutile, perché non si dispone dei dati su cui tentare il confronto.
Recupero dati e credenziali da dischi crittografati: il servizio MrDisk
Quando tutte le strade sembrano chiuse, il laboratorio MrDisk entra in gioco con competenze forensi avanzate nel recupero dati anche da dischi cifrati o bloccati da password.
Il servizio include:
- Analisi dell’unità senza modificare i dati originali.
- Copia forense bit-a-bit anche da dischi danneggiati.
- Recupero dell’header crittografico e ricostruzione dei key slot (LUKS).
- Attacchi controllati via dizionari personalizzati e GPU per individuare password dimenticate.
- Lettura diretta della memoria NAND (su SSD crittografati) dove possibile.
- Massima riservatezza e nessuna azione distruttiva sui dati.
Il team di MrDisk è in grado di affrontare anche i casi in cui firmware o PCB siano danneggiati, con strumenti proprietari e una sala bianca certificata per l’apertura fisica dei dischi.
Recuperare dati criptati da dischi WD My Passport: Conclusioni
La crittografia dei dischi è una garanzia per la sicurezza dei dati, ma diventa un problema serio se si perdono le credenziali di accesso. I tentativi fai-da-te hanno senso solo in presenza di password semplici o errori noti. Nei casi complessi, l’intervento di un laboratorio specializzato come MrDisk può fare la differenza tra perdita definitiva e recupero completo.
Hai un disco crittografato e non riesci ad accedervi? Contatta MrDisk al 081.19231330 o visita www.mrdisk.it per una consulenza gratuita.
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